Uno dei 5 peggiori contaminanti che si possono trovare in un incendio forestale è il monossido di carbonio (CO), presente in vari momenti delle operazioni di combattimento, estinzione e spegnimento definitivo.
Come si sviluppa il CO?
Il monossido di carbonio si sviluppa dalla combustione incompleta del legno o altri materiali organici a causa della mancanza dell'aria che permette al materiale di ardere. Qualsiasi combustibile ha bisogno di una determinata quantità di ossigeno per bruciare completamente attraverso la reazione chimica di ossidazione provocata dal fuoco; se ciò non avviene, si genera questo gas incolore, inodore, inaudibile e molto tossico.
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Perché è tossico il monossido di carbonio?
Il monossido di carbonio trasforma l'ossigeno dell'emoglobina del sangue in carbossiemoglobina (COHb) e ciò colpisce principalmente due degli organi vitali più importanti, ovvero il cervello e il cuore, i quali richiedono appunto grandi quantità di ossigeno per funzionare correttamente.
Quali effetti genera in via immediata?
L'inalazione di monossido di carbonio provoca gravi effetti sulla salute in forma quasi immediata. Gli effetti variano dalla diminuzione della capacità di lavoro e la perdita della percezione visiva dell'ambiente circostante, della destrezza manuale, della capacità di guidare veicoli e del livello di attenzione; provoca lievi mal di testa e nausea (a bassi livelli); mal di testa gravi, capogiri, perdita di percezione dell'ambiente circostante, tachicardie e visione a tunnel (a livelli medi); perdita di conoscenza, convulsioni, collasso cardiaco o morte (a livelli alti).
Nelle persone che soffrono di malattie cardiache preesistenti, l'esposizione a concentrazioni elevate o il lavoro prolungato nelle vicinanze di un fuoco senza fiamma potrebbe innescare angina pectoris, provocare aritmie o portare a repentina insufficienza cardiaca.
Questa infografica ci fornisce delle informazioni sugli indizi di cui tener conto per rilevare e valutare il grado di intossicazione.
Quanta esposizione subiscono i vigili del fuoco forestali?
L'agenzia americana OSHA, che ha il compito di legiferare a livello federale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha stabilito alcuni livelli massimi di esposizione a contaminanti che non dovrebbero essere oltrepassati. In operazioni di estinzione di incendi forestali, l'esposizione a CO e particelle di solito supera i valori raccomandati.
Nel novembre scorso, il Gruppo Nazionale di Coordinamento degli Incendi Forestali degli Stati Uniti ha pubblicato un saggio intitolato "Guida alla gestione del fuoco tecnico". Le ricerche svolte hanno stabilito che: "Il tempo fino a quando si raggiunge un livello tossico di COHb può variare in funzione della concentrazione di CO ambientale, della frequenza respiratoria dell'operatore (se sta esercitando uno sforzo fisico) o dell'altitudine, oltre ad altri fattori. Più duro è il lavoro e maggiore è l'altitudine, più rapidamente si svilupperà il rilascio di COHb. Se si realizza un lavoro fisico ad alta intensità in situazioni di elevata densità di fumo, i sintomi da sovra-esposizione al CO possono rendersi evidenti dopo 15 minuti".
Oltre al monossido di carbonio, i vigili del fuoco forestali devono affrontare particelle, formaldeide, acroleina, NOx e SOx, benzene e altri contaminanti. È importante segnalare che nell'interfase gli effetti additivi o sinergici dei combustibili vegetali con altre sostanze chimiche costituiscono un rischio aggiunto.
Picture from: Greenpeace.
In che modo si può bloccare il CO?
Il monossido di carbonio non è un gas filtrabile con carbonio attivato; bisogna dissociarlo e per questo c'è bisogno di un catalizzatore, come ci indicano l'industria automobilistica o il settore minerario.
Quali soluzioni ci sono disponibili sul mercato?
Fino a questo momento, nessun filtro multi-gas era in grado di eliminare il CO; per proteggersi da questo contaminante, l'unica soluzione possibile per i vigili del fuoco era l'impiego di un ARA (apparecchio di respirazione autonoma). Si tratta di sistemi di respirazione con bombole di aria compressa il cui uso non è raccomandato nel corso di un incendio forestale viste le loro dimensioni e peso.
Nuovo filtro vft Astrea, il primo e unico filtro di dimensioni ridotte e lunga durata in grado di proteggere contro il CO, progettato per l'uso durante gli incendi forestali
Astrea Materials e Vallfirest hanno sviluppato un filtro CO in grado di proteggere efficacemente i vigili del fuoco forestali durante i lavori di prevenzione ed estinzione. Si tratta del primo e unico filtro per monossido di carbonio, formaldeide e altre sostanze tossiche presenti in incendi forestali. Una formulazione di nanoparticelle d'oro, esclusiva e brevettata, risultato di 15 anni di ricerca e sviluppo.
Picture from: Vallfirest.
Come funziona?
Il prodotto è composto da un catalizzatore di metalli preziosi e un filtro per particelle P3 R addizionale. Le nanoparticelle d'oro hanno la capacità di eliminare composti contaminanti come CO, NOx e formaldeide a temperatura ambiente e in presenza di elevati livelli di umidità (> 90% RH) senza la necessità di alcuna fase essicante, come invece sarebbe richiesto con materiali convenzionali quali la hopcalite. Ne risulta un prodotto che offre uno smaltimento stabile dei contaminanti dell'aria per lunghi periodi di tempo, risolvendo efficacemente la necessità di protezione di chi partecipa a lavori di prevenzione ed estinzione di incendi forestali. La cartuccia è completata da un filtro di particelle certificato P3 / P100.
Il suo catalizzatore nanostrutturato ha la capacità di eliminare contaminanti con un'efficacia di filtraggio del 98%.
Come si collega?
L'attacco a baionetta permette la connessione diretta alla maschera di protezione Xtreme Mask, garantendo una buona sigillatura e un uso confortevole durante l'incendio, compatibile con qualsiasi tipo di occhiali, protettori auricolari e con la maggior parte di caschi disponibili sul mercato.
La mezza maschera di Xtreme Mask è a profilo nasale basso (perfettamente regolabile su volti caucasici, asiatici, afrodiscendenti e americani) e dispone di due valvole di esalazione (per far uscire più velocemente il diossido di carbonio e incrementare il comfort respiratorio). Il tessuto della maschera è certificato a norma EN 15614:2007 e offre un'elevata protezione contro l'irraggiamento e le particelle incandescenti. Si tratta di un insieme leggero, confortevole e protettivo.
Risultati delle prove realizzate durante gli incendi
Il filtro CO è stato testato in una situazione reale. Questi sono i dati ricavati dopo svariate valutazioni.
In un turno abituale di 6 ore:
- Filtraggio di CO > 98%
- Filtraggio di NOx > 98%
- Eliminazione di formaldeide (la formaldeide si converte in CO2 e H2O) > 98%
- Protezione addizionale contro i VOC
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